Consiglio Comunale "aperto" - La "Movida" Anconetana
Di seguito il mio intervento in Consiglio Comunale sul tema. Ovviamente condiviso dal Gruppo e coerente col nostro programma di Governo di questa città "complicata" e con il documento depositato anche a nostra firma. Buon ascolto o buona lettura per chi avrà la bontà e l'interesse di dedicare 5 minuti del proprio tempo.
L’universo giovanile non è una “enclave”e non si sviluppa solo e necessariamente in una “improbabile” movida che dalle nostre parti è sinonimo di “vita notturna”; per cui ci entusiasma MOLTO di più il tema dell’offerta culturale cittadina su cui ci vogliamo soffermare.
Per il primo tema il documento dice già molto; nel rispetto delle leggi e regolamenti vigenti, tutto si può fare: purchè vi sia il controllo di ciò che la legge ed il regolamento impongono. E questo è un argomento “sensibile”…. In questa città c’è una allergia congenita al controllo… in questo ambito come in molti altri. Alcuni settori sono terra di nessuno… o di “pochi”…
L’universo giovanile appartiene alla comunità, ne è risorsa, ed in essa si sviluppa, apprende, “scambia” e da lì decolla verso il futuro….e questo futuro è più prossimo di quanto i giovani stessi non immaginino.
Non abbiamo mai considerato questo universo (quello giovanile intendiamo) a parte, altro da qualcosa o qualcuno ; se una comunità è sana non ce n’è bisogno perché ogni parte è nel tutto. Ci piace pensarlo, questo universo, come parte del tutto, senza cesure o contrapposizioni.
Se trattiamo di mobilità sostenibile (intesa anche come facilità e possibilità di muoversi), di cultura, di scuola, di svago, a chi ci rivolgiamo se non a tutte le componenti della comunità? ...e quando diciamo tutte intendiamo proprio tutte:persone con disabilità comprese....
Nella nostra visione di città avrebbe trovato spazio l’educazione alla bellezza, alla legalità, il potenziamento del legame tra scuola/università e territorio, la messa in rete dell’intero patrimonio culturale – sia esso “fisico” che immateriale. Ad Ancona avrebbe dovuto trovare spazio la creatività e sarebbero stati spalancati i luoghi in cui questa può esprimersi.
E’ infatti necessario (oltre che urgente) costruire un percorso in questa città perché cresca e si arricchisca di spazi per fare musica, teatro, per leggere, per studiare. C’è bisogno di continuità e di “visione lunga e disinteressata” (cit) e quindi: promuovere ed incentivare le manifestazioni dal vivo: musica di ogni genere, teatro, cinematografia, arti visive, concorsi e mostre, utilizzando anche spazi urbani recuperati identificandoli come piazze d’arte e dei mestieri artistici.
Per sviluppare attività di spettacolo sul territorio dovrebbero essere censiti online gli artisti, i mestieri d’arte e le associazioni culturali ai quali potrebbero essere affidati in concessione i siti indicati dal Comune; coinvolgere adeguatamente i Licei Musicali, Artistici oltre che Scuole Private della città e organizzare performance artistiche e flash mob in luoghi strategici del territorio comunale, per la ri-scoperta dei luoghi o allo scopo di presentare iniziative comunali più estese, comprese quelle rivolte a sviluppare e rinsaldare il legame tra la Città (in senso esteso) ed i suoi artisti, sia emergenti e sia già affermati. Tutte le attività dovrebbero essere concertate e condivise con chi vive e lavora nei contesti interessati perché ciascuno possa essere coinvolto e contribuisca ad aumentare il senso di appartenenza con la comunità cittadina (e con ciò scongiurare, o, quantomeno, ridurre i fenomeni di vandalismo – anche “alcolico”).
Ancona ha tantissimi talenti, emergenti o già conosciuti, che non trovano spazio o luoghi; questa Amministrazione ha toccato il suo punto più basso nella chiusura della Scuola Musicale Pergolesi. Allo stesso costo ha preferito “il pallone”…..
L’offerta solo serale “da stordimento”, è riduttiva e, ci si conceda, anche offensiva dell’intelligenza e delle potenzialità che i giovani possono offrire.
Basta, insomma, con lo sballo serale: cerchiamo di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, sempre che se ne sia capaci o lo si voglia veramente.