Con grande piacere comunico che oggi in consiglio comunale è stata votata all’unanimità la nostra mozione, della quale sono stata prima firmataria e relatrice, avente per oggetto l’istituzione del Garante Comunale dei Diritti delle persone private della libertà personale.
La Regione Marche ospita 7 istituti di detenzione: 2 in Ancona, 1 ad Ascoli Piceno, 1 a Camerino, 1 a Fermo, 1 a Fossombrone e 1 a Pesaro. Tutti seguiti da un Garante Regionale Per quanto riguarda il Comune di Ancona ci sono la casa circondariale di Montacuto e la casa di reclusione di Barcaglione, ambedue sotto la direzione di un unico direttore.
La situazione del carcere di Montacuto non è certo rosea, come si può agevolmente apprendere da un recente rapporto pubblicato dalla associazione Antigone, che ringrazio per avermi dato alcune importanti informazioni.
Uno dei problemi più angoscianti di questi istituti è il sovraffollamento: parlando di numeri si pensi che a Montacuto a fronte di una capienza di 257 posti sono ospitati 315 detenuti con un tasso di affollamento del 122,6% e con una percentuale di stranieri di diverse nazionalità che comunque devono convivere.
A questo problema va ad aggiungersi la carenza di personale: infatti a Montacuto sono previsti 176 agenti di polizia penitenziaria a fronte di effettivi 108. Così come degli educatori che dovrebbero essere 6 mentre attualmente sono sotto organico.
Quanto ai locali uno sguardo va alle celle delle dimensioni di 23 mq e ospitano in genere 5 persone.
Il Garante Regionale visita l’istituto una volta al mese.
Ho avuto modo di conoscere un garante comunale di un’altra città il quale mi ha riferito che sicuramente il lavoro del Garante Regionale è importante, ma se coadiuvato da diversi garanti comunali forse riescono a fare rete e ad alleggerire il carico che oggi riversa su un’unica persona.
Il garante comunale ha una sua autonomia e una sua funzione che svolge tramite vari compiti:
I compiti del garante comunale sono per lo più diretti ai colloqui con i detenuti, a colloqui con parenti di detenuti (figli o coniugi), insomma tutte quelle attività che noi al di fuori diamo per scontate, ma che per chi non ha la libertà di svolgerle diventa un dramma che poi sfocia in manifestazioni depressive che alzano la percentuale di ricorso a psicofarmaci o episodi di autolesionismo.
Collegati a questi fenomeni i costi aggiuntivi per lo Stato che spesso deve ricorrere alle cause giudiziarie e costi per la degenza in ospedali o altro.
La prevenzione è quindi la soluzione più vantaggiosa in termini di salute, convivenza e minor costi per lo Stato.
Infine c’è da segnalare che un detenuto che si sente seguito sicuramente avrà un rapporto diverso e di “forzata buona convivenza” anche con gli agenti penitenziari.
Non dimentichiamoci i recenti e gravi episodi di questi ultimi tempi con aggressione da parte di detenuti proprio agli agenti di custodia. Studi specifici hanno dimostrato che tra le cause di questi eventi c’è sicuramente lo stato di sovraffollamento
Oltre a questa breve panoramica va aggiunto che il Garante Regionale deve monitorare tutti i commissariati, posti di Polizia in genere con le relative camere di sicurezza.
Un altro compito in capo al Garante Regionale è l’ulteriore monitoraggio dei centri di accoglienza per gli immigrati. Nello specifico abbiamo visto che anche Ancona è una città deputata ad ospitare immigrati di ogni nazionalità e i due recenti sbarchi sono solo un assaggio di ciò che sicuramente dovrà affrontare la città in futuro.
MA C’E’ DI PIU’
Il Garante Regionale ha il gravoso compito di monitorare anche le case di riposo per anziani o disabili. Purtroppo, capita sempre più spesso di sentire fatti di cronaca dove gli anziani ospiti di case di riposo sono maltrattati, bastonati, legati, non curati e vivono in condizioni igieniche estreme. Tutto questo perché sono persone sole, indifese, deboli che non possono reagire.
Va ribadito il concetto che questi anziani che per scelta o magari costretti perché sono soli e non sanno a chi rivolgersi per farsi curare, sono persone che hanno perso il diritto alla libertà.
E proprio la figura del Garante dovrebbe garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini: detenuti, disabili, anziani.
Da qui il bisogno di istituire la figura del Garante Comunale per far sì che il monitoraggio sia costante e capillare; solo così si può garantire quel senso di libertà che per “N” motivi viene negata.
Per questo motivo l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale della nostra mozione mi rende orgogliosa, certo, i tempi non saranno brevi, visto che dovremo comunque redigere un Regolamento apposito, ma da parte nostra monitoreremo la tempistica affinché la figura del Garante Comunale sia attiva al più presto.
Relatore: Lorella Schiavoni - Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Ancona