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GIU’ LE MANI DAL PARCO DEL CARDETO

COMUNICATI STAMPA

martedì, 25 ottobre 2022

La proposta del presidente del Parco del Conero Silvetti di occuparsi del Parco del Cardeto è dimostrazione del fallimento di questa amministrazione che non sa gestire i propri tesori e quasi nulla ha fatto in questi 9 anni di governo. Il Parco del Cardeto è il più grande ed il più importante parco cittadino, ricco di storia e di vestigia storiche, situato in un luogo unico, con un panorama mozzafiato, ma mai valorizzato e lasciato nell’incuria e nell’abbandono, salvo, utilizzarlo per passeggiate e, ogni tanto, svolgere qualche attività, tanto per far credere che l’amministrazione faccia qualche cosa. La proposta del presidente Silvetti di valorizzare il Parco del Cardeto ha subito causato la levata di scudi della sindaca migliore del mondo, dell’assessore alla cultura direttamente interessato, nonché della nominata erede al trono di sindaco. Timorosi di farsi scippare il tesoretto, millantano come al solito miriadi di attività e progetti noti solo a loro e ai soliti noti. Noi, in questi 9 anni di governo dei migliori del mondo abbiamo visto solo quello che abbiamo sempre visto in città: l’abbandono, il degrado, il non valorizzare la nostra storia e lasciarla andare in malora. Al Parco del Cardeto, così come al Porto Antico; nel Centro Storico, così come nelle frazioni. Perché secondo questa amministrazione la cultura, la valorizzazione della storia millenaria di Ancona non porta consenso, non porta voti, non porta vantaggi per i stakeolder (cioè gli amici). Per gli amministratori che non hanno cultura, che non amano, apprezzano e difendono la storia, meglio sperperare milioni di euro per mirabolanti interventi di ripavimentazione di piazze, strade, boulevard, ora con marmo di carrara, tagliando alberi e snaturando la storia stessa della città; lavori spesso e volentieri mal fatti e subito dopo la trionfale inaugurazione soggetti a rapido degrado e costosa manutenzione (laghetti del Passetto, vetrate dell’ascensore del Passetto, via 29 Settembre, gli Archi, piazza del Crocifisso).
Il Parco del Cardeto contiene tesori nascosti alla città, a rischio di irrimediabile rovina: il Cimitero Ebraico (uno dei più vasti d’Europa), il vecchio faro e la sala da dove Guglielmo Marconi effettuò nel 1904 uno dei primi esperimenti di trasmissione radio (segnali provenienti dalla stazione della Cornovaglia distante 1750 km), il bastione San Paolo (opera di Antonio da Sangallo il giovane), il Cimitero degli Inglesi, la caserma Stamura, il Rifugio antiaereo delle Carceri, la polveriera Castelfidardo, il Forte Cardeto. Ai confini del parco l’anfiteatro romano giace semiabbandonato tra erbacce e degrado. Sotto il parco dormono i resti della Rocca Albornoz, sontuosa residenza papale, si racconta distrutta a furor di popolo dagli Anconatani.
Cosa ha fatto questa amministrazione per recuperare queste vestigia della storia della Città? Quasi nulla. Cosa è fruibile e utilizzabile dai cittadini e dai turisti di tutti questi tesori? Ancora quasi nulla. Ma appena si sollevano nuove idee, subito la levata di scudi: giù le mani, è roba nostra, abbiamo progetti a bizzeffe, eventi a stufo, faremo..., vedrete….
Chissà cosa ci attenderà? Una sagra del paccasasso al Cardeto con bancarelle di salsicce arrosto e olive ascolane? Una ruota panoramica con vista mozzafiato sul mare invece che con vista sui coppi del corso? Fuochi pirotecnici dai bastioni del Cardeto con luminarie romantiche?
Io spero, per il bene della nostra amata Città e a ricordo della fine della Rocca voluta dal tiranno cardinale Albornoz, a furor di popolo, nella cacciata della attuale amministrazione.
Lights
Andrea Vecchietti - Il Gruppo Consiliare M5S Ancona



sabato, 10 maggio 2025