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IL LAVORO SOTTOPAGATO E’ UNA SCELTA CHE NON FA BENE ALLA COMUNITA’

COMUNICATI STAMPA

venerdì, 26 agosto 2022

Nell’articolo di luglio parlavamo della esternalizzazione dei servizi da parte del comune di Ancona e della strana scelta di affidare i nostri centri estivi, con un appalto al massimo ribasso, ad una srl messinese attiva nel commercio di articoli medicali. Ritorniamo sull’argomento dell’offerta di servizi da parte del #ComunediAncona per evidenziare un problema che non è certo nuovo, ma che sta crescendo e rischia di diventare drammatico per i lavoratori coinvolti e per le famiglie fruitrici. Il Comune si avvale di circa 70 #educatoriprofessionali per l’erogazione del servizio socio assistenziale di assistenza scolastica e domiciliare, al fine di garantire i diritti dei ragazzi diversamente abili, sia nelle scuole, che in attività extra scolastiche. Fin dagli anni ’90 questi professionisti, previsti dalla legge 104, sono reclutati tramite appalti a cooperative sociali. Il risultato di tale scelta è stato che, a fronte di un esborso da parte del Comune di circa 21 euro/ora per assistito, il lavoratore ne riceve meno di 10. L’amministrazione genera così lavoro povero. Agli operatori dei servizi, nel corso degli anni, sono state richieste competenze sempre più elevate e riqualificazioni ottenute a proprie spese. Ad oggi le normative nazionali prevedono che debbano lavorare nel servizio solo professionisti abilitati iscritti all’Albo degli Educatori professionali ed Elenchi Speciali (professione sanitaria, profilo 520/98) e possano lavorare, limitatamente ai soli aspetti educativi, i laureati di Scienze dell’Educazione (L19) e coloro che si sono riqualificati ai sensi della legge di bilancio 205/2017. Le ultime normative – che hanno avuto la finalità di porre ordine a vuoti normativi, al fine di meglio tutelare un’utenza così fragile - non sembrano essere state recepite dall’Amministrazione. Il problema è che tali operatori non hanno alcun riconoscimento a livello retributivo e lavorativo delle qualifiche richieste, sono condannati ad un precariato a vita, con pesanti esborsi ad ogni cambio di appalto e cooperativa; basti pensare che non vengono pagati in caso dell’assenza utente o sospensione del servizio e sono retribuiti a livello di un salario minimo nonostante i titoli e l’anzianità talvolta ventennale. Negli ultimi mesi si è perciò assistito ad una vera e propria fuga degli educatori verso ruoli di insegnamento o addetto ATA (i vecchi bidelli), con perdita di know-how e conseguenze sulla qualità dei servizi (due assistiti per operatore anziché uno) e sulla tutela di una utenza particolarmente fragile. Quale beneficio trae, la comunità, dalla scelta di questa forma precaria e sottopagata di lavoro, e dalla messa a rischio dei servizi per i ragazzi diversamente abili?
LA SOLUZIONE NON PUO’ CHE ESSERE UNA REINTERNALIZZAZIONE DEL PERSONALE
Solo adeguando il trattamento economico e le condizioni di lavoro a quelle di un insegnante si eviterà una emorragia di professionisti che metterebbe in gravissima difficoltà il servizio e le famiglie degli utenti. Sono responsabilità pesanti, e il comune non deve e non può lavarsene le mani, scaricandole sulle cooperative vincitrici dell’appalto.
Il fallimento delle formule di esternalizzazione e precarizzazione selvaggia del personale è ormai evidente ed ammesso anche dai più feroci sostenitori del neoliberismo. Proseguendo nel percorso di tutela dei più deboli portato avanti già da un decennio, e ribadito con forza dal #PresidenteConte, il #Movimento5stelle Ancona accenderà un faro su questi lavoratori indispensabili ed ingiustamente sfruttati.
26 AGOSTO 2022
Il Gruppo Consiliare M5S Ancona



sabato, 10 maggio 2025