Siamo ad Ancolandia, la città in cui le regole sono liberamente interpretate. Per qualcuno in un modo per qualcuno in un altro… dipende…
In linea generale, la norma prevede che se si intende dare in concessione un bene pubblico iscritto al DEMANIO comunale, lo si fa attraverso un bando. L’Ente (Stato, Regione, Provincia, Comune) lo concede a chi fa la migliore offerta; se la finalità della assegnazione non ha scopi diversi da quello economico darà in concessione il bene al migliore offerente.
IN SOLDONI: l’Ente ha un BENE, se al momento NON intende gestirlo in proprio o non ha progetti su di esso, può darlo in concessione. Si PUO’ fare.
COME?
L’ordinamento, visto che si tratta di un bene pubblico, OBBLIGA il PROPRIETARIO (che è un ENTE PUBBLICO) al rispetto di alcune regole per la scelta del concessionario. Mentre il privato del suo bene può fare ciò che vuole e darlo a chi vuole, anche gratis, il proprietario pubblico, non può, perché il bene, essendo suo, è anche DI TUTTI e pertanto, se l’obiettivo è trarre un’entrata economica, deve spuntare la cifra più alta.
Per questo motivo l’Ente lo può concedere tramite una GARA, che espleterà DOPO aver redatto un BANDO, cui parteciperà chi ha i requisiti, che potrà vederselo aggiudicato se ha presentato la MIGLIORE OFFERTA.
Male fa l’amministratore pubblico che non segue queste regole.
E veniamo al caso: il comune di Ancona è proprietario di molti beni , alcuni dei quali (demaniali) non sono “trattabili” come fosse un privato. Uno di questi beni è l’area pubblica in P.zza IV Novembre, la pineta del Passetto, per intenderci, quella dove ci sono i giochi elettrici/elettronici.
Questa area era, da molto tempo, concessa ad un privato. La concessione era scaduta il 31/12/2018, ma il Comune non se ne è accorto, e il privato ha continuato (in proroga) ad utilizzarla (pagando ovviamente il canone).
Il privato , che, si ripete, si era accorto che la sua concessione era in scadenza, 6 mesi PRIMA della scadenza stessa, aveva fatto richiesta di rinnovo. DUE anni dopo aver ricevuto la richiesta, il Comune, invia al privato le condizioni contrattuali per l’atto di rinnovo della concessione , e glielo riconcede, dando atto che non ci sono richieste di concessione “da parte di altri terzi”…. … Il vice questore Rocco Schiavone, risponderebbe come si può facilmente immaginare… (ME…..NI)
Se un bando NON c’è stato, NESSUNO, poteva avanzare richieste di assegnazione e pertanto non è stata effettuata ALCUNA comparazione tra offerte; semplicemente perché NESSUNO sapeva che avrebbe potuto concorrere alla assegnazione. Per cui, il privato, si è visto assegnare, senza alcun concorrente, il bene (pubblico) per ULTERIORI 6 anni, al canone annuo di euro 2230.00 + iva.
Questa cosa NON si può fare, né ad Ancona, né altrove.
Inviata la segnalazione al Giudice (quello di Berlino) e all’ANAC rimaniamo in fiduciosa attesa.
(ps che poi tanto fiduciosa non è più, ma questo bisogna fare quando si commettono questi svarioni e questo facciamo).